mercoledì 30 marzo 2011

L'A.N.P.I. Nazionale sulla manifestazione del 2 aprile

 
 
Il saluto dell’A.N.P.I. Nazionale alla manifestazione del 2 aprile indetta da Emergency.

Il testo corrisponde esattamente a quello dell'ordine del giorno approvato dal Congresso Nazionale tenutosi a Torino dal 24 al 27 marzo.

L’Anpi è senza esitazione dalla parte dei popoli che si liberano da quei regimi dittatoriali e oppressivi che giungono a sparare sui propri concittadini. Il Mediterraneo e il Medio Oriente possono essere all’alba di una nuova stagione. Per questo sono assai grandi le responsabilità delle organizzazioni democratiche, dei governi, degli organismi sovranazionali.
Prendiamo atto della risoluzione dell’ONU per la Libia, in difesa di quel popolo, ma siamo fermamente convinti che “l’Italia ripudia la guerra come mezzo per la soluzione delle controversie internazionali.” Non si esce dalle crisi attuali e nemmeno si aiuta la costruzione di nuove realtà statuali democratiche né con la guerra dall’alto né dal basso. 
Devono tornare pienamente in campo la diplomazia, la politica e la cooperazione internazionale, colpevolmente assenti finora, per responsabilità dei governi UE – Italia in prima fila – che pure si erano impegnati per favorire la creazione di una area di cooperazione economica e istituzionale. Questo processo va ripreso e messo al centro di una nuova politica nel Mediterraneo. A questa politica potranno collegarsi i nuovi gruppi dirigenti che quei Paesi e quei popoli sceglieranno in piena autonomia e libertà.
 

Roma, il 30 marzo 2011

lunedì 28 marzo 2011

Chiuso il 15° Congresso Nazionale A.N.P.I.





“Più forza all’antifascismo, più futuro per la democrazia” è la sfida che l’A.N.P.I. lancia a chiusura del suo 15° Congresso Nazionale svoltosi dal 24 al 27 marzo, nella splendida cornice di una Torino vestita a festa per la Celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia.
Una sfida possibile grazie anche ai tanti giovani che da 5 anni stanno entrando nell’Associazione, alla ricerca di valori forti, di “radici” su cui investire il loro impegno civile.

In tanti sono intervenuti dal palco del Congresso  - hanno tra i 18 e i 30 anni - per parlare di  Costituzione, della necessità della sua difesa e piena attuazione.
Il lavoro privato di dignità, tagli alla scuola e alla cultura, beni comuni svenduti. Battaglie contenute nel documento finale del congresso che detta la futura linea politica dell’A.N.P.I.

Nel nuovo organo dirigente nazionale dell’Associazione, in coerenza con questa “nuova stagione”, saranno presenti iscritti che hanno tra i 28 e i 40 anni. Con loro i vecchi partigiani, quelli che l’A.N.P.I. l’hanno inventata più di 60 anni fa rendendola un’associazione autorevole, trasparente, capace di avere peso nelle scelte politiche, nella vita pubblica.

Infine alcuni dati importantissimi che testimoniano l'impegno dell'A.N.P.I. in questi anni: la presenza dell’Associazione in tutte le 110 province italiane, una forte crescita di iscritti (oggi sono circa 120.000, 15.000 in più rispetto al 2010) e una riorganizzazione interna tale da permettere di comunicarsi efficacemente all’esterno (l’Anpi è anche su Facebook con più di 50.000 simpatizzanti ed ha un sito completamente rinnovato, http://www.anpi.it/).

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La Provincia di Siena esprimeva in questo Congresso ben 5 delegati: Riccardo Margheriti (Siena), Silvia Folchi (Siena), Guido Borgianni (Poggibonsi), Martina Tanzini (Colle Val d'Elsa) e Igor Marrucci (San Gimignano), oltre a Francesca Vannozzi (Siena) presente come invitata.

Cinque giornate intense e ricche di interventi che hanno offerto molti spunti di approfondimento a partire dalla prolusione di Gustavo Zagrebelsky tenuta al Teatro Carignano durante la prima giornata di lavoro del Congresso.

Nei prossimi giorni sarà possibile scaricare da questo blog il documento politico programmatico rielaborato dalla commissione politica ed approvato dal Congresso.







domenica 27 marzo 2011

Se una domenica a Montemaggio...

Domenica 27 marzo 2011
La Porcareccia - Casa Giubileo

67° Anniversario Eccidio di Montemaggio

Foto racconto di una domenica diversa dalle altre.
W i Partigiani. W la Resistenza. W l'Italia.

Clicca sull'immagine per ingrandire

67° Anniversario Eccidio di Montemaggio

Il testo integrale del discorso pronunciato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, domenica 27 marzo a Montemaggio: 
Signori Sindaci,
Ex partigiani e combattenti,
Associazioni Antifasciste,
Autorità presenti,
Signore e Signori,
voglio portarvi il saluto di tutta la Toscana e ringraziarvi per l’invito a celebrare con voi il 67° anniversario dell’eccidio di Montemaggio.
Questa ricorrenza è l’occasione per ricordare il senso di avvenimenti che hanno segnato il nostro Novecento; un dovere di attenzione e riflessione che non è celebrativa, ma politica e morale. Ed è giusto farlo perché lì stanno le radici della Repubblica democratica, della Costituzione e della libertà, del nostro vivere civile.
Il nome di Montemaggio evoca uno dei fatti più spietati della ferocia fascista ed una delle pagine della ribellione giovanile antifascista in provincia di Siena. Il 28 Marzo 1944, a Montemaggio, furono uccisi 19 giovani partigiani. Due furono uccisi nelle prime ore di quel 28 Marzo 1944 a “Casa Giubileo”, la colonica dove avevano trovato rifugio i componenti del distaccamento partigiano che aveva tentato uno scambio per liberare alcuni prigionieri politici detenuti nelle carceri di Siena. La colonica fu assalita da militi della Guardia Nazionale Repubblicana durante il rastrellamento ordinato dal Commissario del fascio di Siena.
Dopo l’attacco e la resa dei partigiani di fronte alla forza preponderante degli assalitori, quello stesso 28 Marzo del ’44, tutti i prigionieri furono uccisi dai fascisti. Qui caddero 17 giovani partigiani. Solo Vittorio Meoni, pur colpito e ferito, riuscì a sottrarsi all’esecuzione.
Tutti noi siamo consapevoli di quanto la memoria sia una questione politica di prima grandezza ed abbia implicazioni a tutti i livelli nella vita sociale. Il nostro tempo avverte la difficoltà del ricordo. Siamo nella fase di passaggio: quando la memoria “vivente” dei sopravvissuti – ormai sempre più circoscritta – per non essere dispersa, deve trasformarsi in memoria “culturale”. Una memoria “esterna” che si poggia su molteplici sostegni: luoghi, archivi, musei, libri, filmati, ma anch’essa portatrice di senso in quanto costruisce l’identità collettiva, sociale.
Lo scorso gennaio sono stato ad Auschwitz con il Treno della Memoria insieme ad un migliaio tra studenti ed insegnanti delle scuole superiori della Toscana. Ebbene visitare questi luoghi che sono “memoria vivente” di quel terribile passato rende palpabile la profondità dell’offesa alla vita che si è consumata in quegli anni nel cuore dell’Europa, dove fu messo in atto un progetto politico criminale.
I partigiani si sono battuti contro una dittatura dagli esiti distruttivi e feroci, contro le deportazioni, contro la riduzione dell’uomo a strumento di lavoro forzato, contro il sistema dello sterminio. Hanno combattuto per il riscatto dei valori cancellati dal fascismo e dal nazismo, per riconquistare al Paese l’onore perduto.
Voglio dirlo chiaro: una cosa è combattere per la libertà e la democrazia , altra cosa è combattere per difendere la dittatura fascista! Le due cose non potranno mai essere messe sullo stesso piano!
E questa differenza, credetemi, diventa palpabile e percepibile da tutti, anche dai più giovani, visitando i luoghi dell’orrore come lo sono stati i campi di concentramento!
Signori Sindaci,
anche la Val d’Elsa ha conosciuto questa “Resistenza civile” a sostegno delle azioni partigiane nella lotta contro il fascismo. Basti pensare alle reti di solidarietà attiva di donne e di uomini che, a prezzo di gravissimi rischi, contribuì a salvare migliaia di ebrei, oppositori, ricercati dal regime.
Pensiamo alla deportazione degli operai e dei lavoratori del nostro Paese, quelli che scioperando in condizioni drammatiche nel marzo 1944 chiesero la liberazione dei prigionieri politici e la fine della guerra.
La repressione contro di loro fu spietata; migliaia furono arrestati ed inviati nei campi di sterminio. Molti di loro furono consegnati ai tedeschi dai fascisti di Salò.
Dobbiamo ricordare anche il contributo dei militari nella Resistenza e nella Liberazione, per ricostruire l’ampiezza che l’opposizione al fascismo ebbe in Toscana e nel resto d’Italia. Pensiamo al gran numero e di soldati di ufficiali che all’indomani dell’8 Settembre 1943 aderirono singolarmente o a gruppi alla Resistenza.
Mi riferisco a quella che è stata definita la ”Resistenza senz’armi”, compiuta dagli oltre 650.000 militari italiani, i cosiddetti IMI, internati militari italiani, catturati dopo l’8 Settembre 1943 e deportati nel territorio del Terzo Reich.
Sappiamo che la stragrande maggioranza di loro si rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana e di combattere a fianco dei nazisti preferendo rimanere nei campi di prigionia, costretti al lavoro forzato, e che molti di loro trovarono la morte per le privazioni e vessazioni subite.
C’è poi la vicenda, per alcuni versi meno conosciuta ma non secondaria dei tanti giovani toscani ed italiani che tra l’estate 1944 e l’Aprile 1945, provenendo dalle regioni ormai liberate ed avendo molte volte alle spalle un’esperienza partigiana si arruolarono nel ricostituito Esercito italiano e contribuirono alla formazione dei cosiddetti “Gruppi di Combattimento”.
Il nazifascismo fu sconfitto sul campo grazie all’azione congiunta degli eserciti Alleati e di tutte le forze impegnate nella Resistenza e nella guerra di Liberazione. Il prezzo pagato fu altissimo: migliaia di morti e di feriti tra civili e militari, molte città e paesi distrutti. Oltre alle stragi di civili inermi in località dai nomi tristemente noti.
Le formazioni partigiane, i “Gruppi di Combattimento” e quanti, civili e militari, nei modi più diversi, parteciparono alla Resistenza ed alla Liberazione, consegnarono al futuro un Paese in piedi, in grado di far valere a livello internazionale le proprie scelte di democrazia.
A ciascuno di questi protagonisti, tra cui ricordiamo oggi i 17 giovani uccisi a Montemaggio, va il nostro debito di riconoscenza che gli anni trascorsi possono solo accrescere.
La Toscana ha pagato un prezzo molto alto per la conquista della democrazia e della libertà; 4.461 le vittime degli eccidi nazifascisti, 658 i condannati dal tribunale speciale, un decimo di tutti i danni di guerra, centinaia di deportati.
Signori Sindaci,
il 1° Gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione repubblicana, si introducono nel nostro ordinamento i fondamentali diritti di libertà ed i diritti sociali, configurando un vero e proprio “programma” per il futuro del Paese, una sintesi avanzata delle aspirazioni delle forze democratiche che avevano partecipato alla sconfitta del fascismo ed ai lavori dell’Assemblea Costituente.
Le parole con cui la nostra Costituzione, all’articolo 2, proclama che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” testimoniano la volontà dei costituenti di porre un fortissimo scudo giuridico in grado di dare sostanza e concretezza alle parole dell’articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, secondo cui “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti”.
L’articolo 2 della nostra Costituzione, in sintesi, garantisce il diritto di ciascun individuo ad ottenere dallo Stato il riconoscimento e la difesa delle proprie libertà, che sono inviolabili. E’ una conquista decisiva ed irreversibile, che vuol mettere la parola “fine” agli orrori che molti Stati del Novecento hanno sperimentato sulle persone in carne ed ossa.
A tutti gli smemorati ricordiamo che il XX secolo, il “secolo infelice”, come lo ha definito l’ungherese Imre Kertész, deportato ad Auschwitz e Premio Nobel per la Letteratura nel 2002, è stato anche un laboratorio di sterminio e di devastazione dei diritti e che la fuoriuscita dal disastro è costata enormemente in distruzioni e lutti.
Dobbiamo esserne consapevoli, anche nei momenti in cui le cose sembrano andare male e ci sarebbe spazio per il pessimismo. La nostra Costituzione ci offre sempre la possibilità di riprendere il cammino da una posizione avanzata.
Di questo abbiamo avuto prove sovrabbondanti nel corso degli anni. Non tutti gli Stati, infatti, hanno una Costituzione che imponga a loro stessi il rispetto dei diritti inviolabili della persona. Ecco perché dobbiamo tenerci cara la nostra e respingere i tentativi di modificarne la sostanza e la natura.
Ma la Resistenza continua, anche oggi, in difesa e per l’attuazione di questa nostra Costituzione. Viviamo infatti un tempo di cambiamenti profondi che avvengono ad una velocità straordinaria in tutto il mondo. Dobbiamo saper interpretare il senso e la direzione di queste novità, per dotarci degli strumenti adeguati per proseguire il cammino iniziato dalla Resistenza e dalla Costituzione, senza perdere di vista gli obiettivi ed i valori in cui crediamo e che continueremo a perseguire. Lo dobbiamo soprattutto alle giovani generazioni, che non hanno l’esperienza diretta del lungo e difficile cammino che fin qui è stato fatto.
Ci troviamo dentro ad un processo di globalizzazione che ha posto agli Stati domande nuove ma, allo stesso tempo ha ridotto la loro capacità di intervento e di risposta.
La crisi finanziaria internazionale, che è iniziata nell’estate del 2007 e che si è trasformata in crisi economica con un’accelerazione straordinaria, ci dice che siamo ad una svolta in questo processo e che abbiamo davanti molti pericoli ed opportunità.
Siccome quella protezionistica rappresenta una non-soluzione ed è impensabile il tentativo di arginare la spinta poderosa delle forze produttive che tende a unificare il genere umano, la vera sfida è negli strumenti di governo del processo di globalizzazione, che si facciano carico delle grandi questioni da cui dipende il destino dei popoli e dell’ambiente, intimamente connessi.
Anche il tema dei diritti e della democrazia è tirato in ballo da questa crisi, perché sappiamo bene che è proprio nelle fasi di turbolenza che i diritti possono essere additati come il problema e non come la soluzione.
Dobbiamo consolidare le conquiste democratiche e porre su basi solide lo sviluppo, perché è un fatto che dietro all’economia ed ai suoi meccanismi ci sono le persone ed i loro bisogni. E’ un banco di prova dove tutti siamo chiamati a tirar fuori il meglio.  Soprattutto per evitare che si dimostrino realistiche le parole di Hannah Arendt sul fatto “le tendenze politiche, sociali ed economiche congiurano segretamente per maneggiare gli uomini come cose superflue”.
Sono parole che ci devono far pensare e che non dobbiamo mai mettere da parte.
E’ questo impegno, anche qui ed oggi, l’omaggio più vero ai giovani martiri di Montemaggio, alla Resistenza ed alla Costituzione della Repubblica, a pochi giorni dalla celebrazione del nostro Risorgimento e dei 150 anni di Unità d’Italia.

venerdì 25 marzo 2011

Congresso Nazionale A.N.P.I.


 
TORINO, DAL 24 AL 27 MARZO 2011
Il Congresso deciderà la posizione ufficiale dei partigiani sulla Libia
L'Associazione nazionale partigiani è "contro la guerra" ma al tempo stesso è convinta che si debba fare qualcosa e "in tempi rapidi" per il popolo libico. La posizione ufficiale dell'associazione sarà decisa al congresso nazionale che si svolgerà dal 24 al 27 marzo a Torino e che rientra nel programma delle celebrazioni per il 150.mo dell'unità d'Italia. Ma alla conferenza stampa di presentazione dell'evento di Libia si parla eccome, anche nella diversità delle posizioni espresse. Tutti, però, sono d'accordo sul fatto che non si possa restare indifferenti davanti alle sofferenze del popolo libico. Per il partigiano torinese Massimo Rendina protagonista importante della Resistenza, "l'Anpi è contro la guerra, comunque. Si possono trovare altre strade. Siamo per il rispetto della Costituzione". Altra voce e altra posizione quella di Luciano Guerzoni della segreteria nazionale dell'Anpi secondo il quale, "bisogna porsi il problema di dare una risposta al popolo libico, dobbiamo chiederci come sostenerlo per difendere i diritti umani e in molti dovrebbero mantenere questo punto di domanda anche tra coloro che sono contro la guerra". Insomma, ha aggiunto Guerzoni, "in tempi rapidi bisogna intervenire stando dalla parte dei libici e contro Gheddafi", comunque della questione si sta discutendo e ne uscirà una posizione ufficiale al congresso dell'associazione.

La Sezione A.N.P.I. San Gimignano esprimere soddisfazione per la presenza di un suo componente nella delegazione senese al Congresso Nazionale di Torino, individuata nella figura di Igor Marrucci.

Auguriamo un proficuo lavoro!

domenica 20 marzo 2011

67° Anniversario Eccidio di Montemaggio

In collaborazione con i Comuni di
COLLE VAL D'ELSA, CERTALDO, BARBERINO VAL D'ELSA, CASOLE D'ELSA,
GAMBASSI TERME, MONTERIGGIONI, POGGIBONSI, RADICONDOLI, SAN GIMIGNANO

con il patrocinio
A.N.P.I. PROVINCIALE SIENA
E DELLA VALDELSA



RICORDIAMOLI:
Angiolino Bartalini, Piero Bartalini, Emilio Berrettini, Enzo Busini, Giovanni Cappelletti, Virgilio Ciuffi, Franco Corsinovi, Dino Furiesi, Giovanni Galli, Aladino Giannini, Ezio Grassini, Elio Lapini, Livio Levanti, Livio Livini, Folco Martinucci, Ennio Nencini, Orvino Orlandini, Luigi Vannetti, Onelio Volpini.

Sabato 26 Marzo 2011
Ore 9:30  Teatro del Popolo (Colle Val d’Elsa)
Riunione in adunanza aperta dei Consigli Comunali Straordinari
Intervento del Sindaco del Comune di Colle Val d’Elsa, a nome di tutti i Sindaci
Intervento del Sindaco del Consiglio Com. dei  Ragazzi Comune di Colle Val d’Elsa
Intervento storico - a cura dell’Istituto Storico della Resistenza Senese
Testimonianza di Guido Lisi - A.N.P.I.
Lezione sulla Costituzione a cura di Anna Sarfatti

La targa “nuovi resistenti” 2011 sarà consegnata a persone che a seconda del ruolo e dell’attività che svolgono combattono tutti i giorni le mafie - in collaborazione con Avviso Pubblico.

Ore 16:00 Ridotto del Teatro del Popolo (Colle Val d’Elsa)
Incontro delle donne Antifasciste e Partigiane della Valdelsa
"Generazione di donne a confronto"
Susanna Camusso Segretario Generale C.G.I.L.
Federica Casprini Ass. alle Pari Opp. Comune Colle Val d’Elsa
Serenella Pallecchi Presidente A.R.C.I. Provinciale
Valentina Zerini Unicef Italia
Coordina Francesco Corsi vice-presidente A.N.P.I. Colle Val d’Elsa


Domenica 27 Marzo 2011
Montemaggio
Ore 15:30 Concentramento a “La Porcareccia”
Ore 15:45 Omaggio e deposizione corone al Monumento dei Caduti (con rappresentanza militare e Autorità)
Ore 16:00 Celebrazione Ufficiale - Saluto del Sindaco di Colle Val d’Elsa - Interventi delle Autorità
Orazione Ufficiale: Enrico Rossi Presidente della Regione Toscana
Intervento musicale dell’Associazione Filarmonica Vincenzo Bellini
Ore 17:00 Visita a Casa Giubileo





Per il giorno 27 Marzo, dalle 14:30 alle ore 18:30, è previsto un servizio navetta di collegamento da Abbadia Isola a “La Porcareccia” e Casa Giubileo.

TUTTA LA CITTADINANZA E’ INVITATA A PARTECIPARE

In caso di pioggia la celebrazione avrà luogo nel Complesso Monumentale di Abbadia Isola
INFO: Comune di Colle Val d’Elsa - 0577 912233 - http://www.comune.collevaldelsa.it/

martedì 15 marzo 2011

25 aprile 2011 - Festa della Liberazione

Il Comune di San Gimignano, assieme alla Sezione A.N.P.I., quest'anno sarà il capofila del Protocollo d'Intesa per le Celebrazioni del 25 aprile, Festa della Liberazione.

Il manifesto

Il pieghevole (fronte)

Il pieghevole (retro)


venerdì 11 marzo 2011

A difesa della Costituzione


Avrà luogo a Roma domani, 12 marzo 2011, e in molte altre piazze italiane la manifestazione a difesa della Costituzione italiana, promossa da Articolo 21 con l’ A.N.P.I. partecipe e solidale da subito.
Da San Gimignano invitiamo tutti a manifestare in difesa della nostra Costituzione, in qualsiasi luogo siate, perché i nostri diritti sono e saranno tutelati solo se noi cittadini rimarremo attenti e vigili sulla loro attuazione.
Manifestare è sintomo di disagio, e quest’ultimo è portato dalla consapevolezza di ciò che ci sta accadendo tutto intorno. C’è bisogno di dare segnali forti di insofferenza alla politica dell’attuale Governo, colpevole di minacciare ogni giorno le tutele sul lavoro, la scuola pubblica, la dignità della donna e dell’uomo, il futuro delle giovani generazioni.


Il videospot ufficiale della manifestazione

Link da leggere

domenica 6 marzo 2011

L'A.N.P.I. Nazionale sulla scuola pubblica


Comunicato dell'A.N.P.I. Nazionale sul rispetto della scuola pubblica.
Un valore morale da salvaguardare.

"Signor Presidente del Consiglio, i partigiani, gli antifascisti, i democratici dell’ANPI le chiedono assoluto rispetto della scuola pubblica.
E’ suo dovere costituzionale valorizzarla e sostenerla, non insultarla. E’ inammissibile il trattamento riservato a quanti, ogni giorno, con impareggiabile senso di responsabilità, dedicano la propria vita, accettando misere condizioni economiche, all’educazione dei nostri ragazzi, al loro futuro civile e professionale".
Gli insegnanti meritano parole ben diverse da un capo del governo. L’Italia è stanca di essere maltrattata, di vedere maltrattata e minacciata la garante suprema dei suoi diritti, della sua convivenza civile, quella Costituzione
nata dal sangue, dal sacrificio di donne e uomini che non hanno esitato un istante a battersi per la libertà del proprio Paese.
Rispetto, Presidente. Rispetto."


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La dichiarazione shock del premier sulla scuola pubblica:
"Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori"

Leggi l'articolo
http://www.repubblica.it/politica/2011/02/26/news/berlusconi_rafforza-12922793/?ref=HREC1-1

sabato 5 marzo 2011

San Gimignano celebra il 150° Anniversario dell'Unità d'Italia

CITTA' DI SAN GIMIGNANO



mercoledì 16 marzo ore 21.30
Galleria d'Arte Moderna, via Folgore
 W l'Italia: poesie e letture per il 150°


giovedì 17 marzo ore 17
Piazza Duomo
 Concerto di musiche patriottiche della Filarmonica G. Puccini


domenica 20 marzo ore 17
Teatro dei Leggieri
 Concerto e mostra dell'Associazione Il Pentagramma




TUTTA LA CITTADINANZA E' INVITATA A PARTECIPARE